IRPEF 2026: nuove aliquote e cosa cambia sullo stipendio netto
Molti lavoratori si chiedono se nel 2026 porteranno a casa qualche euro in più.
Con la nuova riforma IRPEF la risposta è sì, ma l’aumento dipenderà dal reddito e dal tipo di contratto.
Dal 1° gennaio 2026 entra infatti in vigore una riduzione dell’aliquota IRPEF per i redditi medi: chi guadagna tra 28.000 € e 50.000 € pagherà il 33% invece del 35%.
Una misura che punta ad alleggerire la pressione fiscale e a dare un piccolo ma concreto aumento in busta paga.

1. Cos’è l’IRPEF e come funziona
L’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è una tassa progressiva:
più alto è il reddito, più aumenta la percentuale da pagare.
Gli scaglioni stabiliti per il 2026 saranno:
- Fino a 28.000 € → 23%
- Da 28.001 € a 50.000 € → 33% (nuova aliquota)
- Oltre 50.000 € → 43%
👉 Esempio pratico:
Se una persona guadagna 35.000 €, paga il 23% sui primi 28.000 € e il 33% solo sui restanti 7.000 €.
2. Quanto aumenta lo stipendio netto
La riduzione di due punti percentuali può sembrare minima, ma nel tempo porta un risparmio reale.
| Reddito annuo lordo | Risparmio stimato annuo | Aumento netto mensile |
|---|---|---|
| 30.000 € | circa 80 € | +6 € al mese |
| 35.000 € | circa 140 € | +11 € al mese |
| 45.000 € | circa 300 € | +25 € al mese |
| 50.000 € | fino a 440 € | +35 € al mese |
💡 I valori sono stime indicative. Il guadagno effettivo dipende anche da detrazioni, contributi e addizionali regionali o comunali.
3. Chi beneficia di più
La riforma 2026 è pensata per aiutare soprattutto:
- Lavoratori dipendenti e pensionati con redditi tra 28.000 € e 50.000 €
- Famiglie del ceto medio, che cumulano più stipendi nella fascia centrale
Chi ha redditi inferiori a 28.000 € non avrà variazioni, perché l’aliquota del 23% resta invariata.
Per chi supera i 50.000 €, il vantaggio è minore poiché il 43% continua ad applicarsi oltre tale soglia.
4. Cosa cambia in busta paga
Dal cedolino di gennaio 2026, la riduzione dell’IRPEF sarà applicata in automatico:
non serve presentare domande o moduli.
I datori di lavoro e gli enti pensionistici aggiorneranno le trattenute, e il netto mensile risulterà leggermente più alto.
Una variazione piccola ma costante, che si accumula nel corso dell’anno.
5. Perché questa riforma è importante
Questo intervento non riguarda solo qualche euro in più al mese, ma rappresenta un passo verso un sistema fiscale più equo.
Gli obiettivi principali del governo sono:
- Ridurre il cuneo fiscale, cioè la differenza tra costo del lavoro e salario netto.
- Aumentare il potere d’acquisto di chi lavora.
- Semplificare la tassazione e rendere più chiari gli scaglioni IRPEF.
In un contesto di inflazione e prezzi in crescita, anche un piccolo sgravio può fare la differenza.
6. Come stimare il tuo nuovo stipendio
Vuoi sapere esattamente quanto cambierà la tua busta paga?
Puoi calcolare in pochi secondi il tuo netto aggiornato al 2026.
Inserisci il reddito lordo e scopri l’importo preciso con le nuove aliquote IRPEF.
Domande frequenti sull’IRPEF 2026
Quando entra in vigore la nuova aliquota?
Dal 1° gennaio 2026, applicata direttamente in busta paga o pensione.
Chi avrà più vantaggi?
Lavoratori e pensionati con redditi tra 28.000 € e 50.000 €, appartenenti al ceto medio.
Serve fare domanda?
No, l’aggiornamento è automatico: il datore di lavoro applicherà le nuove aliquote IRPEF.
Quanto posso risparmiare?
Fino a circa 440 € l’anno, a seconda del reddito e delle detrazioni personali.
Conclusione
La riforma IRPEF 2026 segna un piccolo ma concreto passo verso un fisco più leggero per i redditi medi.
Capire come funziona la tassazione significa gestire meglio il proprio reddito e pianificare con più consapevolezza le proprie finanze.
➡️ Approfondisci anche: Calcolo Stipendio Netto
per capire come tasse, contributi e bonus influenzano il tuo guadagno reale.

